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Latiano: Riceviamo e pubblichiamo. Nota FdI Comitato Cittadino. Schizofrenia Politica

“Schizofrenia Politica”
In un Suo recentissimo intervento istituzionale, il Prof. Enrico Giovannini, Ministro delle
infrastrutture nel Governo Draghi e, prima, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
del Governo Letta (così che non si dica ci si sia riferiti ad un intervento estemporaneo di
Ignazio La Russa), in tema di sostenibilità ambientale, dipingeva l’operato politico Europeo
con una metafora drammatica, facendo riferimento alla schizofrenia: intesa proprio nella più
classica accezione greca del termine di (schízō, ‘io divido’) e (phrḗn, ‘mente’); caratterizzata
dalla persistenza di sintomi di alterazione delle funzioni cognitive e percettive, del
comportamento e dell’affettività.
Il Prof. Giovannini sarà sicuramente un assiduo ascoltatore di Idea Radio in concomitanza
degli eventi istituzionali trasmessi dalla nota emittente locale o avrà preso casa dalle nostre
parti.
Non vogliamo, infatti, disturbare il sonno degli psichiatri di inizio secolo che si sono dannati
sullo studio di questa patologia; che se solo fossero vissuti, invece che in Svizzera come
Bleuler, appena un secolo dopo, in Alto Salento come Cosimo Maiorano, Salvatore De
Punzio, Gabriele Argentieri, Mauro Vitale, Vincenzo Francioso e così fino a completare
l’appello degli eletti nella nostra Assise comunale, forse tanti libri di psichiatria si sarebbero
potuti non editare.
Si è registrata, nella ultima seduta del Consiglio comunale, a Latiano, un’ennesima pagina
triste! Forse non proprio la più triste di tutte quelle che si sono già consumate in quell’Assise
negli ultimi dieci anni; ma sicuramente una delle più schizofreniche politicamente.
Perché, giovedì u.s., si è definitivamente dato prova di come, politicamente ed
amministrativamente, si possano dividere le presunte e/o argomentate ragioni partitiche o
di movimento o di lista dalle condotte personali; di come sia possibile dividere la cognizione
e la percezione degli interessi individuali da quelli ipocritamente rappresentati come
collettivi; di come si possa essere Dott..Jekyll e Mr Hyde, tutto insieme..
E questo, spiace dirlo, da parte non solo dei pochi diretti interessati, politici di alto corso,
che hanno mosso e muovono le fila degli altri semplici “numeri” rappresentati dai consiglieri
afoni; ma da parte di quegli stessi numeri afoni fra le cui fila, già da giovedì, sembrerebbero
essersi moltiplicati falchi e colombe.
Alle maggioranze estemporanee che vengono sostenute, ma anche qualificate e
rappresentate da soggetti altrettanto estemporanei, i latianesi si sono oramai abituati; ma
solo in pochissimi, dei nostri concittadini, hanno realmente metabolizzato il fatto che la più
importante delle nostre istituzioni locali, il Consiglio Comunale, sia stata ridotta ad un
teatrale circo dal quale sono finanche scappati gran parte di quegli stessi soggetti che, quel
circo, ebbero a crearlo o a mantenerlo in vita; per paura dei leoni e dei lupi che gli erano
scappati dalle gabbie.
Eppure, finanche alla morte di Moria Orfei seguì la chiusura di quell’impresa che
stigmatizzava la libertà di leoni e lupi; ed invece, rispetto alla prematura dipartita politica
amministrativa, di vice sindaco, Presidente del Consiglio, consiglieri vari, quel teatrino locale
di casa nostra, si autorigenera, alimentato dall’ossigeno offerto dai relegati in gironi
danteschi, per loro appositamente coniati.
Ma serviva anche questo per meglio capire; serviva quello che si è consumato giovedì per
misurare quanta credibilità abbia a Latiano il “pd” ed i suoi volubili ed avvicinabili
rappresentanti; quanto finte, cinematografiche, concordate, siano le farse trasfuse nei
verbali consiliari; un copione degno della settimana sanremese in cui lo si è reso pubblico.
Un dato solo, dal Consiglio comunale scorso, è uscito come certo ed incontrovertibile, oltre
al sapiente uso delle protesi che il Sindaco in questi anni ha saputo perseguire; il dato che
si sia definitivamente e pubblicamente aperta la campagna elettorale per le future
amministrative; parole del Consigliere De Punzio.
Da ieri, i cittadini di Latiano, hanno avuto contezza che, se nelle more della fine della
consiliatura, non nasceranno altri “picci” personali non accontentabili alla bisogna di
ciascuna delle stampelle chiamate all’ordine, la compagine amministrativa uscente sarà
sostenuta anche dal partito democratico, che ne avrà, pertanto, condiviso il percorso
amministrativo sviluppato, quanto meno, negli ultimi cinque anni; e con ogni probabilità, di
vitelli grassi, per i ritorni di figliuol prodigi, ne dovremo sgozzare ancora tanti.
FdI Latiano rifugge da questi giochi di “palazzetto”; ne prende atto: li biasima, li deplora,
persuasa che non siano gli interessi pubblici ad essere stati nell’occasione, ancora una
volta, tutelati, quanto non più giustificabili interessi di singoli personaggi e gruppi di potere,
cui non è mai mancato un interesse individuale da perseguire a danno della collettività.
Per quest’ultimo anno di consiliatura siamo pronti ad aspettarci il peggio; ma nella
consapevolezza che, allo stato, la nostra opposizione non possa che essere civica ed extraconsiliare, ci auguriamo che il primo moto di ribellione e sano disgusto venga prima, e
soprattutto, da tutta la base elettorale; di qualunque estrazione politica si sentisse di far
parte.
La vergogna può essere un sentimento trasversale.
FdI Latiano
Il Coordinamento Cittadino.

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