Lecce: L’orrore e la bellezza. Storia di una storia, il nuovo libro di Davide Cerullo. Cultura Primo Piano 11 Novembre 202111 Novembre 2021 è in libreria L’orrore e la bellezza. Storia di una storia, il nuovo libro di Davide Cerullo, edito da Animamundi Edizioni. Cresciuto negli anni Settanta alla periferia di Napoli, entrato poco più che bambino nei giri della malavita organizzata, Cerullo trova il suo personale riscatto seguendo un’esigenza di rinascita interiore che lo porta ad allontanarsi dalla camorra e da Napoli, per poi tornare nella sua terra e da lì portare la sua testimonianza di salvezza. Incontra così la scrittura e la fotografia, fonda a Scampia l’associazione “L’albero delle storie” che si pone l’obiettivo di fornire al bambini strumenti con cui affrontare e cambiare la realtà attraverso la creatività, il dialogo e i libri, è ospite di conferenze pubbliche e talk televisivi ed è coinvolto in numerosi progetti culturali ed editoriali: tra questi, il libro fotografico Visages de Scampia: les justes de Gomorra, in collaborazione con Erri De Luca, Christian Bobin e Ernest Pignon-Ernest (Editions Gallimard, 2018 – di prossima pubblicazione in Italia con AnimaMundi). Con L’orrore e la bellezza Cerullo aggiunge un nuovo tassello al suo percorso di testimonianza in una commovente autobiografia che racconta la discesa negli inferi del crimine e la scelta dell’auto-liberazione dalle maglie della camorra. Il testo è accompagnato dall’introduzione di Erri De Luca. Un flusso di racconti e di digressioni su vite e volti che hanno fatto la “storia di una storia” capace di approdare alla necessità di una rinascita che continua ogni giorno, nel presente. Vi troviamo, al contempo, la trama del mémoire, lo spazio riflessivo della confessione e la forza della denuncia che accende un faro sulla condizione vulnerabile dei bambini, una delle prime cause, scrive Cerullo, che portano alla perdizione. Un libro commovente, nel quale il lettore accompagna Davide nei suoi ricordi dolorosi e nei suoi turbamenti, nelle domande aperte disseminate lungo il percorso e nella vibrante semplicità del bisogno di riconciliarsi con la vita. Attraverso la parabola di Davide, il testo dischiude una preziosa e rara finestra sulla vita interiore di un affiliato di camorra, superando la consueta ottica cronachistica e sociologica con la quale ci si approccia all’analisi del crimine organizzato, per mettere a fuoco quella esistenziale. Possiamo, così, affacciarci nella dimensione emotiva di chi decide di imbracciare un’arma, nel suo essere “persona” prima che delinquente, con il proprio carico di fragilità e meschinità. Il libro diviene quindi un utile strumento per allargare l’analisi e il giudizio, in un racconto che, tuttavia, non è mai di auto assoluzione. La “storia di una storia” Attraverso una scrittura immediata, “urgente” – partorita nel bel mezzo della pandemia – L’orrore e la bellezza racconta l’infanzia di Davide, nono di quattordici fratelli, segnata dalla fame ma anche dalla meraviglia della natura, a contatto con il piccolo gregge di capre di famiglia. Una famiglia, la sua, difficile, ostaggio di un padre violento, perduta tra un trasloco e l’altro che passa dalle Vele di Secondigliano e da vari istituti per minori, una scuola che lo accoglie con malcelata intolleranza. Poi l’incontro con la malavita organizzata e la graduale ascesa-discesa verso il crimine, il terrore provato quando tiene per la prima volta un fucile puntato contro un uomo, la narcosi del vuoto interiore attraverso le prove di forza, sempre più pericolose e cruente, che richiamano tanto quelle cui era soggetto da bambino, imposte dal padre. In questo percorso resta – flebile, quasi sopita ma al contempo tenacemente presente – una voce interiore che lo richiama altrove, quasi una “lingua madre” estranea a quella parlata nel quotidiano, che gli permette di mettersi in dialogo con persone cariche di salvifica positività: un maestro di scuola, suor Monica, Rosa, la sorella Concetta, la famiglia che lo accoglie al Nord. Ma l’incontro determinante è quello fatto in carcere con il Vangelo, nelle cui pagine casualmente Davide ritrova il suo nome accanto a parole illuminanti, forse da sempre cercate, senza riscontro, nella realtà. Dalle Sacre Scritture Davide approda così alla sua propria scrittura, seguendo la direzione di una mappa tracciata in prima persona e la missione bella bellezza che salva dall’orrore. Dall’introduzione di Erri De Luca: «Oggi Scampia è il nome di un esperimento valoroso. Davide è il cronista che ha contribuito alla trasformazione del suo luogo in simbolo. La sua storia è contemporanea dell’unico valore che posso attribuire alla parola progresso: non l’ultimo modello di telefono, ma la ricostituzione di cittadinanza, tolta alla sudditanza sia alla malavita che all’inerzia dei pubblici poteri. Questo libro è cronaca e profezia della vita di un uomo e del civile popolo di Scampia». Dal libro: «Quando uscii, non appena arrivai a Scampia e scesi dalla macchina, qualcuno fece partire i fuochi d’artificio per me. Quella violenza fatta a festa mi convinceva sempre di più che c’era qualcuno, tra cui molti ragazzini, che aveva puntato tutto su di me, e io dovevo essere quello che loro volevano che fossi. Come quando ero più piccolo, la camorra e i film che la sponsorizzavano mi convincevano sempre di più che non c’era speranza, che tutto era perduto, anche perché nessuno mi raccontava fiabe in cui potevo essere un eroe difficile dire no quando già si nasce fragili. Essere forti dove fuori di te tutto sembra normale ti fa innamorare di una non normalità, un sistema di punizione primitivo e barbaro. Come con le Vele (…) È sempre doloroso provare a ricostruire certe storie di vite spezzate che hanno dell’incredibile soprattutto quando, per chi le ha vissute, sono terribilmente vere, proprio come quelle di tanti bambini che crescono troppo in fretta. Bambini che si vedono a torso nudo, sotto i porticati delle Vele di Scampia, infilare goal in porte immaginarie e correre con i pugni serrati sotto il proprio cielo, per raccogliere l’esultanza di un pubblico inesistente. Molti si fermavano a guardare, lungo i bordi di quello stadio improvvisato, le loro acrobazie mortificate da quegli spazi angusti. Talvolta giocavano da soli partite difficili in cui dovevano parare i loro stessi pallonetti calciati al volo. Queste suggestioni accadono spesso a Scampia, perché lì i bambini si ritrovano per strada in compagnia dei propri sogni, che in casa cessano di esistere perché non hanno né spazio né dignità. Quando un bambino di periferia, di una qualunque città del mondo, varca la soglia di casa rimane impigliato nelle maglie fitte e ingarbugliate di famiglie silenti, in cui tutte le singole vite di ciascun componente non riescono a dare forma neanche a una sola esistenza dignitosa. E poi capita di ritrovarsi su un palcoscenico di copioni con il peso degli anni senza aver vissuto veramente». L’autore Davide Cerullo è nato nel 1974 nella periferia di Napoli. “Cresciuto nel quartiere della droga, dal fondo di prigione ha trovato il suo nome scritto nella Bibbia: Davide! Ha staccato di nascosto le pagine, le ha lette e da lì è cominciata una persona nuova” scrive di lui Erri De Luca. Attualmente vive a Scampia, dove ha fondato “L’albero delle storie”, un’associazione di promozione sociale, che si occupa di progetti educativi. Si dedica alla fotografia e alla scrittura. Ha scritto, insieme ad Alessandro Pronzato, il romanzo Ali bruciate. I bambini di Scampia (Edizioni Paoline, 2009). La sua esperienza in carcere è raccolta nel libro Parole evase (Edizioni Gruppo AEPER, 2013). Ha pubblicato la favola La ciurma dei bambini e la sfida al pirata Ozi (Dante e Descartes, 2013), Poesia cruda. Gli irrecuperabili non esistono (Marotta&Cafiero, 2017), il libro fotografico Visages de Scampia: les justes de Gomorra, in collaborazione con Erri De Luca, Christian Bobin e Ernest Pignon-Ernest (Editions Gallimard, 2018 – di prossima pubblicazione in Italia con AnimaMundi), Fiori d’asfalto (Società Editrice Fiorentina, 2019). AnimaMundi AnimaMundi nasce nel 2002 come casa editrice ed etichetta discografica, a cui si affianca una piccola e tenace libreria affacciata sul mare Adriatico nel cuore di Otranto. Sin dagli esordi dimostra una forte vocazione verso la dimensione del sacro, e della cura intesa non tanto in senso strettamente medico, ma piuttosto poetico. Cerca di dare voce all’anima del mondo attraverso la voce dei poeti e la proposta di letteratura e musica riguardante le tradizioni popolari di vari luoghi partendo dal Salento. Dal 2012 traduce le opere dello scrittore francese Christian Bobin, di cui ha pubblicato numerosi volumi divenendo la principale casa editrice in Italia a divulgare la sua opera. Per restare aggiornato con le ultime news seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale YouTube.Per scriverci e segnalarci un evento contattaci! Condividi!